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GIOSUÈ ZILOCCHI: “È ARRIVATO IL MOMENTO DI INVERTIRE IL TREND”

03/02/2022

Mai come in questa edizione l’Italia s’è desta, come recita il testo di risorgimentale memoria nell’Inno di Mameli. E’ l’Italia della palla ovale decisa a riprendersi quella credibilità che manca oramai da troppo tempo nell’appuntamento con il Sei Nazioni.

“Credibilità” è la parola che ricorre più spesso nelle dichiarazioni dei protagonisti azzurri, alla vigilia di un torneo forse tra i più indecifrabili ed impegnativi da quando vede la presenza della nostra nazionale. Nell’ambiente azzurro ne sono tutti consapevoli, anche Giosuè Zilocchi, giovane pilone piacentino delle Zebre e dell’Italia, in procinto di scendere in campo nel Sei Nazioni 2022.

«Il Sei Nazioni è “il” Torneo di rugby più antico e prestigioso al mondo e fame parte rappresenta un grande onore perché ci si confronta con le migliori squadre in senso assoluto. L’ingresso dell’Italia è molto recente a confronto della presenza delle squadre britanniche, risalente alla fine dell’800. Tuttavia questa partecipazione non ci è stata regalata ma ce la siamo guadagnata sul campo, grazie agi sforzi compiuti di chi ci ha preceduto: sforzi che hanno prodotto risultati, stima e credibilità nei confronti di tutto il nostro movimento. Certo, in questi ultimi anni i risultati non sono stati dei migliori, ed ora è venuto il momento di invertire il trend negativo per riportare nuovamente l’Italia nel rugby che conta».

Le vostre intenzioni sono ottime, ma dovrete fare i conti con cinque avversarie che puntano al titolo. Come pensate di riuscirci? «Il nostro CT ha dichiarato che questo è il torneo con il livello tecnico tra i più alti dalla sua nascita, ed in effetti basta pensare ai risultati conseguiti dalle nostre avversarie nei test match di novembre, ma questo non ci spaventa anzi, alimenta ancor di più il nostro desiderio di riscatto. Iniziamo affrontando la Francia, capace di mettere sotto la Nuova Zelanda, e perdi più giocheremo a Parigi: ci attende una partita difficile ma cercheremo di rendere le cose difficili anche ai nostri avversari. Ci siamo preparati al meglio, focalizzandoci sull’idea di gioco proposta dal nostro allenatore e rivedendo mille volte anche i minimi dettagli. Siamo pronti, e non vediamo l’ora di scendere in campo».

Tu sei fra i più giovani del gruppo azzurro (15 caps, ndc) ma se ne aggiungono anche molti altri, alcuni dei quali all’esordio, e tutti impegnati nel raggiungimento di un obiettivo minimo come quello di vincere anche una sola partita. Pensate di farcela? «II nostro obiettivo non è di vincere una sola partita perché significherebbe limitare le nostre ambizioni. Intendiamo farci rispettare da tutti e l’unico modo possibile per riuscirci consiste nell’affrontare ogni partita con il massimo impegno, puntando alla vittoria. Siamo un gruppo molto giovane ma questo non lo consideriamo un limite, e non lo considera nemmeno il nostro staff tecnico, che ripone grande fiducia nei nostri mezzi. Siamo sicuri che anche i sostenitori dell’Italia pensino la stessa cosa, e starà a noi fare il possibile per evitare di deluderli».

Insomma, l’Italia s’è desta, e allora tutti insieme stringiamoci a coorte. L’Italia chiamò, ed ora sta agli azzurri rispondere.

 
Intervista di Leonardo Piriti al pilone delle Zebre Rugby e dell’Italia Giosuè Zilocchi pubblicata sulla Libertà venerdì 4 febbraio 2022